Iniziamo a parlare di energia partendo dalla fine: l’odiosa bolletta che tanto fa penare i clienti e noi consulenti.
Iniziamo facendo una premessa: non abbiamo la pretesa di essere esaustivi né di far diventare i nostri lettori esperti di energia con un post. Come diceva un famoso sommelier italiano ai propri allievi: “non è importante che tutti vuoi sappiate riconoscere singolarmente ogni profumo presente in un bicchiere di vino, ma è necessario che almeno sappiate riconoscere i difetti“.
Saper riconoscere i potenziali difetti presenti all’interno di una bolletta di energia elettrica e gas naturale (parleremo di gas in un prossimo post) ci permette di valutare meglio il nostro fornitore e per fare questo dobbiamo necessariamente conoscere meglio alcune delle voci presenti in bolletta. Iniziamo.
Intanto iniziamo a chiamarla col suo vero nome: “fattura”. La fattura di energia elettrica può contenere tante voci. Alcuni fornitori sono più sintetici, altri lasciano uscire la propria vena letteraria producendo pagine e pagine di numeri e descrizioni degne di un premio Pulitzer. In tutti i casi le voci presenti possono essere raggruppate in 4 grandi categorie:
- SERVIZI DI VENDITA
- USO DELLE RETI (O TRASPORTO)
- DISPACCIAMENTO
- IMPOSTE E TASSE
Quando decidiamo di cambiare fornitore di fatto interveniamo solamente sulla prima voce i SERVIZI DI VENDITA. Tutte le altre voci sono “passanti” cioè non cambiano passando da un fornitore all’altro in quanto vanno a coprire costi che non dipendono dal fornitore scelto (manutenzione delle reti, equilibrio del sistema elettrico, fiscalità generale).
Nei prossimi post entreremo nel dettaglio di ogni singola voce.
A presto!