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Come capire una bolletta: energia elettrica / 5

IMPOSTE

Ultimo capitolo della “saga”, il più corto e per fortuna, perché è anche il più noioso. Le Imposte.

Le imposte si dividono in due categorie: addizionale erariale e IVA.

Per comprenderne meglio l’applicazione consideriamo i due tipi di clienti principali: domestici e partite IVA.

CLIENTI DOMESTICI

Per i clienti con fornitura per uso domestico l’addizionale erariale è esente per i primi 150 KWh al mese di consumo, mentre vale 2,27 c€/KWh per consumi superiori. L’IVA è sempre ridotta a pari al 10%.

CLIENTI CON PARTITA IVA

Le forniture di clienti con partita IVA hanno per i primi 200.000 KWh mensili un’aliquota pari a 1,25 c€/KWh. Se il consumo mensile viene superato si hanno le seguenti casistiche:

– se l’entità del consumo nel mese è nei limiti di 1.200.000 kWh l’eventuale ulteriore consumo oltre 200.000 kWh è tassato con l’aliquota di accisa nella misura di euro 0,75 c€/KW;
– se invece l’entità del consumo nel mese supera la soglia di 1.200.000 kWh oltre 200.000 kWh l’ulteriore consumo mensile è assoggettato ad un’imposta in misura fissa pari a euro 4.820,00.

Per quanto riguarda l’IVA di base viene applicata l’aliquota ordinaria pari al 22%, tranne per i seguenti casi in cui viene applicata quella ridotta del 10 %:

1. Società che rientra fra le imprese di cui al n.103 della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. 26.10.1972 n. 633 e successive modificazioni (imprese estrattive e manifatturiere, comprese le imprese poligrafiche, editoriali e simili, come individuate nei gruppi dal IV al XV dai decreti ministeriali 29.10.1974 e 31.12.1988, recanti la tabella coefficienti di ammortamento);

2. Società che rientra tra le imprese agricole, di cui al n.103 della Tabella A, parte III, allegata al D.P.R. 26.10.1972 n. 633;

3. Ente/Organismo/Soggetto che utilizza l’energia elettrica esclusivamente per usi identificati dalla normativa fiscale come domestici, relativi al fabbisogno delle strutture residenziali/ abitative a carattere familiare o collettivo rientranti nella seguente tipologia (Cir.Min.Fin. 7 aprile 1999, n.82/E) o Case di riposo o Condomini o Conventi o Scuole o Asili o Orfanotrofi o Caserme.

Tutto chiaro no?

BLEAH…

Al di là delle facili battute è importante verificare sempre la corretta applicazione delle aliquote sopra esposte al fine di evitare spiacevoli inconvenienti. Ricordate che se cambiate fornitore e rientrate tra i soggetti per i quali è prevista un’agevolazione tale agevolazione va richiesta, tramite apposita modulistica, ANCHE al nuovo fornitore, pena la non applicabilità dell’agevolazione stessa.

Nelle settimane scorse è uscito un chiarimento relativo all’ignobile usanza di applicare l’IVA anche sulle imposte. Trovate qui le indicazioni di massima su come iniziare a chiedere i rimborsi, soprattutto se siete titolari di una fornitura per uso domestico e quindi non potete scaricare l’IVA.

Bene, abbiamo terminato questa prima serie di chiacchierate sulle bollette di energia elettrica. Continuate a seguirci perché abbiamo per le prossime settimane delle iniziative interessanti da proporre, oltre a continuare a scoprire assieme questo affascinante mondo dell’energia.

Energia365 con te, ogni giorno.

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