Forse nessuno ha fatto molto caso, anche perché le notizie in tale senso sono state davvero scarse, che a partire dal 1 gennaio 2017 i costi in bolletta per le seconde abitazioni sono sensibilmente aumentati.
Infatti, a partire appunto dal primo gennaio, tutte le bollette di energia elettrica relative a contratti per uso domestico non residente sono aumentati di 135 euro all’anno (11,25 euro al mese), ridotti poi a 127,55 (10,63 euro al mese) a partire da aprile a causa dell’introduzione della componente fissa A3 (Promozione della produzione di energia da fonti rinnovabili e assimilate) che prima non veniva applicata a questa categoria di utenze. Questo aumento inciderà sensibilmente sulla fornitura in quanto, notoriamente, i consumi nelle seconde case sono nettamente inferiori a quelle relative alla prima casa e pertanto i costi fissi incidono in modo più significativo.
Questo tipo di aumento è presente sia sul mercato libero sia su quello regolamentato (Servizio di Tutela) ed essendo uno dei costi passanti non è eliminabile cambiando fornitore (così come alcuni consulenti poco professionali sostengono).
Cosa si può fare? Purtroppo nulla per questa singola voce in bolletta, ma potete fare tanto se decidete di farvi seguire da consulenti qualificati che vi tengono informati di tutte le normative e vi consigliano come ottimizzare le vostre forniture.
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