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Prezzi fissi o indicizzati?

I dati sono quasi imbarazzanti: petrolio 35 $/barile, energia elettrica 37€/MWh, gas naturale 16,5 c€/SMC. Si si, ok, potremmo essere più precisi, ma vuoto per pieno quelli sono i dati. Se poi gli analisti si offendono poco ci importa: la casalinga di Voghera e suo marito piccolo imprenditore fanno altro nella vita ed hanno necessità di avere le idee chiare.

Negli ultimi tre anni il prezzo di acquisto del petrolio è diminuito dell’60%, quello dell’energia è lo stesso che aveva la Francia quando noi avevamo il 30% in più dei costi rispetto a loro e il gas si è dimezzato in due anni. Per cui siamo tutti contenti.

O no?

Come al solito la risposta è “ni”; ovvio che lato cliente il costo complessivo è diminuito e questo è un bene, ma dal lato di chi deve offrire dei servizi comprando o producendo energia non è il massimo. Se il prezzo complessivo non ripaga i costi fissi delle centrali o del personale che deve proporre dei servizi di qualità ovviamente iniziano i problemi. Però per adesso guardiamola lato cliente. Che fare?

Tutti gli analisti dicono che non ci sono segnali forti di una ripresa dei prezzi, per cui avremo questi valori indicativamente fino a metà anno. Poi noi ci fermiamo, perché nessuno sa con certezza nulla e non vogliamo di certo pestare i calli a qualcuno. Noi, da “artigiani dell’energia” ci limitiamo a dare qualche consiglio di massima giusto per evitare errori grossolani tipo questi due:

1. “AVEVO UN PREZZO INDICIZZATO AL PUN MA A LUGLIO HO PAGATO TANTISSIMO, PER CUI SONO PASSATO AD UN FISSO”

2. ” I PREZZI FISSI SONO COSI’ BASSI CHE HO RINEGOZIATO ALTRI TRE ANNI A PREZZO FISSO”

Bene, la domanda che mi viene sempre da fare è: scusami, hai un commercialista, hai un medico, un avvocato, probabilmente un consulente del lavoro ed uno psicologo, ma quando si tratta di energia ZAC! scatta l’imprenditore che c’è in te e decidi tutto da solo.

Perché?

Perché i consulenti energetici li reputi così inutili? Perché i contatori hanno sempre girato e continuano a girare, mentre se hai un problema fiscale, di salute, legale, di lavoro o psicologico probabilmente ti fermi. E’ vero, ma anche l’energia è un’elemento fondamentale nella tua azienda (e nella tua casa). Il numerino scritto in grande sull’offerta che hai ricevuto e che è più basso di quello che hai in bolletta, in linea di massima NON DICE NULLA se non è accompagnato da un raffronto di tutte le voci presenti in fattura, dall’andamento del mercato, possibilmente su un foglio intestato e firmato.

Caro imprenditore chiedi aiuto e fidati dei consulenti e dei bravi agenti; quel costo aggiuntivo minimo in più per essere seguito BENE nel settore energetico ti permette di dedicarti al lavoro che sai fare meglio e per il quale hai creato la tua azienda. Lascia che se la tua tariffa indicizzata per un mese è stata più cara qualcuno ti dica che è un fenomeno “spot”, perché tutto il mercato continua a diminuire e bloccare il prezzo in quel momento è un suicidio energetico. Se invece vuoi rinegoziare di nuovo un fisso in uno scenario in diminuzione fallo, ma ascolta chi ti dice di farlo per un periodo di tempo limitato, in modo da cambiare contratto in tempo e sfruttare poi la discesa.

Cara casalinga di Voghera, dì a tuo marito imprenditore di ascoltare chi se ne intende di energia e magari, il giorno che chiami un consulente per fare due chiacchiere, ascolta pure tu e vedrai che anche i costi energetici della tua casa ne beneficeranno.

A proposito casalinga,  i nostri numeri sono nella sezione contatti. 😉

A presto!

Stay tuned

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